26 agosto 2023
Madagascar, tragedia allo stadio: 13 morti nella calca, schiacciati dalla folla
Tragedia in Madagascar. Almeno 13 persone, tra cui sette minorenni, sono rimaste uccise in una ressa all'ingresso di uno stadio della capitale, gremito per l'apertura di una competizione sportiva dell'Oceano Indiano. La tragedia è avvenuta davanti a uno degli ingressi dello stadio Barea di Antananarivo, dove una folla di circa 50mila spettatori era accorsa per assistere al lancio degli 11° Giochi delle Isole dell'Oceano Indiano
20 APRILE 2020
Il presidente Andry Rajoelina ha affermato che dall'apparizione di questo virus e dalla conferma dei primi casi in Madagascar, lo Stato ha messo in atto strategie chiare per proteggere la vita e la salute di tutte le persone malgasce e per condurre la lotta contro il coronavirus. Le nostre armi sono state l'ingegnosità e l’audacia degli scienziati così come la ricchezza della biodiversità del Madagascar, ha affermato il presidente. “Un mese fa ho invitato i ricercatori e gli scienziati malgasci a cercare una cura attingendo al nostro patrimonio biologico”, ha affermato Andry.
Il lavoro di ricerca di IMRA condotto per anni ha portato all'impianto Covid Organics. Tutte le prove e i tests di questo primo rimedio sono state confermate, ha affermato il presidente. L'eliminazione dei sintomi da parte di questo prodotto è stata dimostrata con pazienti covid-19.
Il rimedio sarà distribuito gratuitamente a livello di fokontany, per ogni famiglia e ogni scuola, a partire dalle Regioni in cui prevale il Covid e sarà in vendita da questo mercoledì. I profitti saranno devoluti all’ IMRA per sostenere lo sviluppo della ricerca scientifica e medica, ha affermato il presidente.
Il presidente ha anche indicato che il trattamento di un paziente tramite CVO dura 7 giorni. Il CVO aiuta il paziente a rafforzare le sue immunità.
Rajoelina ha inoltre chiarito che non si dovrebbe correre troppo in fretta verso il totale deconfinamento; prima di questa decisione i Malgasci dovrebbero prima fortificare i loro agenti essenziali del sistema immunitario contro covid-19, grazie al CVO. A
Attualmente ci stiamo concentrando sulla divulgazione del CVO per proteggere la popolazione, ha affermato. Abbiamo ricevuto già molte richieste da tutto il mondo, tra cui Canada, Stati Uniti e molti altri. Lo Stato finanzia la ricerca, mentre la produzione è fornita dall’ IMRA, per la cui produzione le materie prime sono state requisite dallo Stato, ha spiegato il presidente.
Il CVO sarà disponibile presso farmacie, grandi magazzini e stazioni di servizio.
I CVO distribuiti a livello di Fokontany saranno tuttavia gratuiti
#Madagascar
#CVO
#COVIDORGANICS
#Artemisia
#covid-19
Il lavoro di ricerca di IMRA condotto per anni ha portato all'impianto Covid Organics. Tutte le prove e i tests di questo primo rimedio sono state confermate, ha affermato il presidente. L'eliminazione dei sintomi da parte di questo prodotto è stata dimostrata con pazienti covid-19.
Il rimedio sarà distribuito gratuitamente a livello di fokontany, per ogni famiglia e ogni scuola, a partire dalle Regioni in cui prevale il Covid e sarà in vendita da questo mercoledì. I profitti saranno devoluti all’ IMRA per sostenere lo sviluppo della ricerca scientifica e medica, ha affermato il presidente.
Il presidente ha anche indicato che il trattamento di un paziente tramite CVO dura 7 giorni. Il CVO aiuta il paziente a rafforzare le sue immunità.
Rajoelina ha inoltre chiarito che non si dovrebbe correre troppo in fretta verso il totale deconfinamento; prima di questa decisione i Malgasci dovrebbero prima fortificare i loro agenti essenziali del sistema immunitario contro covid-19, grazie al CVO. A
Attualmente ci stiamo concentrando sulla divulgazione del CVO per proteggere la popolazione, ha affermato. Abbiamo ricevuto già molte richieste da tutto il mondo, tra cui Canada, Stati Uniti e molti altri. Lo Stato finanzia la ricerca, mentre la produzione è fornita dall’ IMRA, per la cui produzione le materie prime sono state requisite dallo Stato, ha spiegato il presidente.
Il CVO sarà disponibile presso farmacie, grandi magazzini e stazioni di servizio.
I CVO distribuiti a livello di Fokontany saranno tuttavia gratuiti
#Madagascar
#CVO
#COVIDORGANICS
#Artemisia
#covid-19
20 APRILE 2020
Conferenza stampa sul COVID ORGANICS di IMRA.
La presentazione ufficiale di questo farmaco, chiamato CVO - Covid Organics, è attualmente in corso presso Avarabohitra Itaosy.
La Direzione generale di IMRA ha illustrato che, nel tempo, ha finora prodotto una cinquantina di prodotti a base di piante medicinali, secondo le procedure della medicina tradizionale malgascia, associata alla scienza moderna e accessibile alla maggior parte dei malgasci. Imra ha prodotto finora anche 350 pubblicazioni su riviste scientifiche specializzate.
A seguito delle proposte del presidente della Repubblica per una ricerca approfondita sulla Artemisia, l’ #IMRA (Istituto Malgascio di Ricerca Applicata) ha trovato la formula esatta per il contrasto del coronavirus. È un medicinale a base di Artemisia e di altri medicinali a base di erbe locali; il farmaco è già in fase di test con pazienti infetti da covid-19.
#CVO Covid Organics sarà usato a scopo preventivo ma la sua efficacia è stata dimostrata anche nelle terapie curative, ha affermato il dottor Charles Andrianjara.
CVO verrà fornito in bottiglie da 33 cl, bottiglie da un litro, tisana e decotto. I prezzi offerti per questo farmaco saranno di 1500 ariary per la bottiglia da 33 cl, 3000 ariary per la bottiglia da un litro e 10.000 ariary per 14 dosi di tisane.
#Artemisia
#Covidorganics
#Madagascar
La presentazione ufficiale di questo farmaco, chiamato CVO - Covid Organics, è attualmente in corso presso Avarabohitra Itaosy.
La Direzione generale di IMRA ha illustrato che, nel tempo, ha finora prodotto una cinquantina di prodotti a base di piante medicinali, secondo le procedure della medicina tradizionale malgascia, associata alla scienza moderna e accessibile alla maggior parte dei malgasci. Imra ha prodotto finora anche 350 pubblicazioni su riviste scientifiche specializzate.
A seguito delle proposte del presidente della Repubblica per una ricerca approfondita sulla Artemisia, l’ #IMRA (Istituto Malgascio di Ricerca Applicata) ha trovato la formula esatta per il contrasto del coronavirus. È un medicinale a base di Artemisia e di altri medicinali a base di erbe locali; il farmaco è già in fase di test con pazienti infetti da covid-19.
#CVO Covid Organics sarà usato a scopo preventivo ma la sua efficacia è stata dimostrata anche nelle terapie curative, ha affermato il dottor Charles Andrianjara.
CVO verrà fornito in bottiglie da 33 cl, bottiglie da un litro, tisana e decotto. I prezzi offerti per questo farmaco saranno di 1500 ariary per la bottiglia da 33 cl, 3000 ariary per la bottiglia da un litro e 10.000 ariary per 14 dosi di tisane.
#Artemisia
#Covidorganics
#Madagascar
20 aprile 2020
Il Madagascar ora ha una cura contro il coronavirus. Questi sono "organici covidx", un rimedio sviluppato dal laboratorio IMRA (Istituto Malgascio di Ricerca Applicata).
Dopo aver annunciato una cura qualche giorno fa contro il coronavirus, il presidente Andry Rajoelina ha rivelato il nome del farmaco durante il suo discorso televisivo. Questa è la "sostanza organica covida" prodotta dall'artemisia. Questo rimedio preventivo e curativo contro il coronavirus è sviluppato da ricercatori e scienziati del laboratorio dell'Istituto malgascio di ricerca applicata fondato dal defunto Pr Rakoto Ratsimamamanga.
“I primi test clinici sono incoraggianti. Questo è un primo passo ", ha detto il capo dello stato. E per stabilire la credibilità di questo rimedio, annuncia sperimentazioni cliniche a livello internazionale in laboratori stranieri. Gli organici covidi saranno presentati ufficialmente questo lunedì 20 aprile. Questo pazzo rimedio sotto forma di tisana sarà persino somministrato agli studenti che si uniranno alle lezioni mercoledì 22 aprile e lunedì 27 aprile.
L'Artemisia, una pianta non raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità, ha dimostrato di curare la malaria in Cina e in molti paesi africani. Il Madagascar sarebbe il primo fornitore di questa pianta miracolosa. "Abbiamo la migliore qualità", rassicura Rajoelina.
Il presidente del Madagascar vuole cambiare il corso della storia in questa guerra contro il coronavirus. Alla televisione nazionale, mercoledì 8 aprile, ha affermato che un rimedio erboristico del paese è stato in grado di curare i pazienti con coronavirus. Questa "scoperta" ha fatto il giro del mondo. E ora qualcosa fatto dopo questo grande lavoro degli scienziati del Madagascar.
"Se la clorochina ha dimostrato di trattare il coronavirus, non c'è dubbio che questo rimedio non sarà altrettanto efficace. I pazienti trattati con sostanze organiche covide si sono ripresi bene ", rivela l'inquilino di Iavoloha per testimoniare della sua efficacia.
Il paese non è il solo a lavorare su questa pianta. Scienziati tedeschi e congolesi stanno intraprendendo questa strada dell'artemisia per sviluppare un farmaco contro il coronavirus. Ma in questa gara, l'IMRA ha superato i laboratori stranieri come ha fatto con i farmaci antidiabetici in cui il professor Rakoto Ratsimamanga e il suo team hanno lavorato, sviluppando Madeglucyl nel 1998.
Dopo aver annunciato una cura qualche giorno fa contro il coronavirus, il presidente Andry Rajoelina ha rivelato il nome del farmaco durante il suo discorso televisivo. Questa è la "sostanza organica covida" prodotta dall'artemisia. Questo rimedio preventivo e curativo contro il coronavirus è sviluppato da ricercatori e scienziati del laboratorio dell'Istituto malgascio di ricerca applicata fondato dal defunto Pr Rakoto Ratsimamamanga.
“I primi test clinici sono incoraggianti. Questo è un primo passo ", ha detto il capo dello stato. E per stabilire la credibilità di questo rimedio, annuncia sperimentazioni cliniche a livello internazionale in laboratori stranieri. Gli organici covidi saranno presentati ufficialmente questo lunedì 20 aprile. Questo pazzo rimedio sotto forma di tisana sarà persino somministrato agli studenti che si uniranno alle lezioni mercoledì 22 aprile e lunedì 27 aprile.
L'Artemisia, una pianta non raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità, ha dimostrato di curare la malaria in Cina e in molti paesi africani. Il Madagascar sarebbe il primo fornitore di questa pianta miracolosa. "Abbiamo la migliore qualità", rassicura Rajoelina.
Il presidente del Madagascar vuole cambiare il corso della storia in questa guerra contro il coronavirus. Alla televisione nazionale, mercoledì 8 aprile, ha affermato che un rimedio erboristico del paese è stato in grado di curare i pazienti con coronavirus. Questa "scoperta" ha fatto il giro del mondo. E ora qualcosa fatto dopo questo grande lavoro degli scienziati del Madagascar.
"Se la clorochina ha dimostrato di trattare il coronavirus, non c'è dubbio che questo rimedio non sarà altrettanto efficace. I pazienti trattati con sostanze organiche covide si sono ripresi bene ", rivela l'inquilino di Iavoloha per testimoniare della sua efficacia.
Il paese non è il solo a lavorare su questa pianta. Scienziati tedeschi e congolesi stanno intraprendendo questa strada dell'artemisia per sviluppare un farmaco contro il coronavirus. Ma in questa gara, l'IMRA ha superato i laboratori stranieri come ha fatto con i farmaci antidiabetici in cui il professor Rakoto Ratsimamanga e il suo team hanno lavorato, sviluppando Madeglucyl nel 1998.
20 aprile 2020
Discorso Presidente Repubblica: scienziati Malgasci hanno messo a punto una medicina preventiva e curativa contro corona virus, a base di Artemisia, nominata, Covid Organics che sarà distribuita a cominciare da domani.
Misure di de-confinamento:
Misure di de-confinamento:
- Copri fuoco dalle 21.00 alle 04.00
- Obbligo di indossare le mascherine a partire dal 27/4/20.
- Libera circolazione dalle 04.00 alle 13.00.
- Scuole aperte dal 22. (Tutti gli studenti dovranno bere medicina Covid Organics) .
- Taxi max 3 persone fino alle 13.00
- Taxy be solo seduti 18 persone massimo, liberi circolare fino alle 13.00.
- Taxy brousse nazionali, ancora vietati.
- Riunioni con più di 50 persone vietate.
19 aprile 2020
Discorso del Presidente della Repubblica del Madagascar
Cari connazionali malgasci.
Un mese fa, abbiamo preso la decisione per entrare in emergenza. Tre erano i contagiati.Abbiamo dato un tempo per chi doveva rientrare in Madagascar. 5550 sono tornati in patria. Tamponi per tutti dopo 15° giorno: 57 di loro erano positivi. Molti di loro sono guariti o in via di guarigione. Dopo è stato scoperto che altri 3 hanno già portato il virus: un marinaio a Tamatave, un turista e una famiglia malgascia. 63 quindi hanno portato il virus tramite il contatto: è la causa maggiore del contagio. Abbiamo preso la decisione in quella direzione.Non finirà presto questa misura. Sarà lunga e conosciamo l’esperienza dei paesi esteri. Hanno fatto circolare i guariti ed ecco che torna il contagio. Muoiono tanti negli USA, in Spagna, in Francia, e tanti altri. Non si riesce più a seppellire, gli ospedali al collasso, i cimiteri pieni fuori norma.Noi, grazie a Dio, stiamo meglio perché abbiamo sofferto delle misure.Vi ringrazio … dello sforzo. Il governo ha fatto di tutto ma ho sentito anche il grido dei cittadini, delle autorità, di tutti. Non siamo gli unici a patire questa pandemia.Abbiamo creato il VATSY, l’aiuto, il comitato LOHARANO, una struttura di sostegno e tanto altro per aiutare le famiglie, per sostenere i malgasci.Delle cose sono andate bene. Altri no. Qualche corrotto ha rubato facendo delle truffe. Saranno sanzionati. E vi dico che se rimaniamo in questa brutta abitudine, non andremo avanti. Rimarremo indietro. Siamo un grande paese. Possiamo migliorare se vogliamo. Se non ci fidiamo, se non abbiamo fede, se non camminiamo insieme, non ci sarà un futuro.Siamo poveri, si. Ma possiamo fare meglio. Lo sforzo di tutti sarà la chiave per il progresso.Un futuro brillante aspetta quest’isola se lo vogliamo, se amiamo il paese, il popolo e il governo: è un posto privilegiato per noi.Tutto il mondo sa che il Madagascar sta sopra una montagna di ricchezza naturale. Il compito del governo è quello di combattere contro questo virus e sono certo che, grazie alle piante medicinali, potremo prevenire il peggio, curare gli ammalati. Siamo il terzo paese mondiale per l’esportazione dell’olio essenziale.Ho interpellato i nostri scienziati ed esperti nella materia per cercare, per studiare la soluzione. Hanno l’esperienza e ci conto. Sappiamo da sempre che abbiamo ereditato la cura tradizionale tramite le piante. Madagascar ha questo privilegio in Africa: facciamolo vedere e funzionare.Abbiamo tanti esperti all’opera e sono all’opera: IMRA (centro di ricerca sulle piante medicinali, dal 1957 con RATSIMAMANGA, il professore esperto nella materia).DA lui, abbiamo ereditato tante conoscenze e tante medicine. Una di quelle medicine è in uso per combattere il virus.Dall’estero, ci vengono le domande. Vogliono sapere dell’artemisia. Dopo ricerche e ricerche, sappiamo il suo valore. Ne piantiamo tanti e abbiamo la tecnologia per l’estrazione dei principi.Questo prodotto protegge e combatte tanti virus e tante malattie. Vi invito, cari malgasci a seguire questo breve servizio”.[Un clip è in onda: gente che raccoglie l’artemisia –una pianta velenosa per l’Europa – non lo è in Madagascar . Poi la “quinine”, la corteccia dell’eucalipto. La chloroquine usata da tempo per combattere la malaria. In Vietnam si usa l’artemisia per la cura, la pianta di origine cinese. L’OMS incoraggia l’uso della chloroquine. Poi l’artemisia entra a far parte delle medicine: si vende in Africa. Testimonianze e prove escono ovunque. Poi, in Madagascar comincia la produzione a grande scala. L’impresa spiega il modo per coltivarlo. I contadini piantano e usano l’artemisia].“Abbiamo visto il servizio: se la chloroquine era usata prima, niente ci vieta di sperimentare la nostra nuova medicina dalle piante. Dichiaro ufficialmente adesso che l’esperienza che abbiamo avviato ha avuto un esito positivo. IMRA ha prodotto la medicina e ha già i risultati. La medicina protegge e guarisce. Si chiama COVID ORGANICS, un nome dato dagli esperti malgasci. La stiamo producendo a grande scala. Domani, si farà la presentazione ufficiale.Ci aiuterà a decidere, a continuare la lotta contro il virus. Ogni paese cerca la soluzione, e anche noi.In Madagascar, dai tre casi apparsi, ho chiamato gli esperti. E tuttora, stiamo lavorando con gli altri, all’estero, di cui gli USA. La settimana che viene, faremo un altro passo in più con scienziati ed esperti.[un altro clip, degli esperti annunciano che Madagascar farà il passo speciale e da gigante per testare il prodotto e per curare il contagiati].“Cari Malgasci, sappiamo che state vivendo dei grandi problemi ora. Tocca al governo cercare le soluzioni, tocca al governo decidere. Non è facile … Bisogna decidere per la salute del popolo.Ecco le decisioni che abbiamo preso:Torneremo piano piano al lavoro: solo metà giornata (fino alle 13h)Le linee di taxi brousse riapriranno, ma non quelle per Tanà, Fianarantsoa e Tamatave che non possono circolare per ora.(21h – 04h= coprifuoco)Da domani, tutti con le mascherine prima di uscire. Chi non ce l’ha l’avrà gratuitamente. Una settimana per distribuire per tutti.Dal 27 aprile, chi esce senza mascherina, sarà punito con dei lavori d’interesse pubblico (pulire e lavorare nei giardini pubblici).Per la scuola, ci preoccupiamo per gli esami. Ecco come facciamo: prima torneranno quelli che hanno gli esami ufficiali.Dal 22 aprile: La classe terminale (5° superiore) e troisième (4°media) possono rientrare a scuolaDal 27 aprile: la quinta elementare rientra a scuolaPrima di questo: mascherina a tutti. Poi, medicina COVID ORGANICS obbligatoriamente a tutti gli studenti. Distanza in classe: uno per scrivania.Al lavoro, stessa misura per il lavoro pubblico. I privati, la stessa cosa.Chi lavora in proprio, comincia da mercoledì, seguendo le misure (distanza sociale di 1 m, mascherine, igiene e fine lavoro alle 13h)Si aprono anche i ristoranti fino a fine lavoro.Il trasporto va controllato: meno posti in pulmino. Al massimo 18 persone nei taxi -be, con mascherina obbligatoria. I taxi possono riprendere ma al massimo con 3 persone. I taxibrousse di Tanà, Fianar e Tamatave sono fermi per ora.Assembramenti sopra le 50 persone - per manifestazioni sportive e celebrazioni famigliari - sono vietati per ora.I negozi di alimentari possono essere aperti, fino alle 13:00.Dobbiamo continuare insieme e vi chiedo di seguire bene le misure. Bloccare o ostacolare queste decisioni sono contro il progresso e la lotta comune. Dobbiamo essere responsabili , tutti. Dio sa cosa ha previsto per noi. Ci affidiamo a lui, come vi dico sempre. Il paese è sacro.Signore e signori, grazie”.
Un mese fa, abbiamo preso la decisione per entrare in emergenza. Tre erano i contagiati.Abbiamo dato un tempo per chi doveva rientrare in Madagascar. 5550 sono tornati in patria. Tamponi per tutti dopo 15° giorno: 57 di loro erano positivi. Molti di loro sono guariti o in via di guarigione. Dopo è stato scoperto che altri 3 hanno già portato il virus: un marinaio a Tamatave, un turista e una famiglia malgascia. 63 quindi hanno portato il virus tramite il contatto: è la causa maggiore del contagio. Abbiamo preso la decisione in quella direzione.Non finirà presto questa misura. Sarà lunga e conosciamo l’esperienza dei paesi esteri. Hanno fatto circolare i guariti ed ecco che torna il contagio. Muoiono tanti negli USA, in Spagna, in Francia, e tanti altri. Non si riesce più a seppellire, gli ospedali al collasso, i cimiteri pieni fuori norma.Noi, grazie a Dio, stiamo meglio perché abbiamo sofferto delle misure.Vi ringrazio … dello sforzo. Il governo ha fatto di tutto ma ho sentito anche il grido dei cittadini, delle autorità, di tutti. Non siamo gli unici a patire questa pandemia.Abbiamo creato il VATSY, l’aiuto, il comitato LOHARANO, una struttura di sostegno e tanto altro per aiutare le famiglie, per sostenere i malgasci.Delle cose sono andate bene. Altri no. Qualche corrotto ha rubato facendo delle truffe. Saranno sanzionati. E vi dico che se rimaniamo in questa brutta abitudine, non andremo avanti. Rimarremo indietro. Siamo un grande paese. Possiamo migliorare se vogliamo. Se non ci fidiamo, se non abbiamo fede, se non camminiamo insieme, non ci sarà un futuro.Siamo poveri, si. Ma possiamo fare meglio. Lo sforzo di tutti sarà la chiave per il progresso.Un futuro brillante aspetta quest’isola se lo vogliamo, se amiamo il paese, il popolo e il governo: è un posto privilegiato per noi.Tutto il mondo sa che il Madagascar sta sopra una montagna di ricchezza naturale. Il compito del governo è quello di combattere contro questo virus e sono certo che, grazie alle piante medicinali, potremo prevenire il peggio, curare gli ammalati. Siamo il terzo paese mondiale per l’esportazione dell’olio essenziale.Ho interpellato i nostri scienziati ed esperti nella materia per cercare, per studiare la soluzione. Hanno l’esperienza e ci conto. Sappiamo da sempre che abbiamo ereditato la cura tradizionale tramite le piante. Madagascar ha questo privilegio in Africa: facciamolo vedere e funzionare.Abbiamo tanti esperti all’opera e sono all’opera: IMRA (centro di ricerca sulle piante medicinali, dal 1957 con RATSIMAMANGA, il professore esperto nella materia).DA lui, abbiamo ereditato tante conoscenze e tante medicine. Una di quelle medicine è in uso per combattere il virus.Dall’estero, ci vengono le domande. Vogliono sapere dell’artemisia. Dopo ricerche e ricerche, sappiamo il suo valore. Ne piantiamo tanti e abbiamo la tecnologia per l’estrazione dei principi.Questo prodotto protegge e combatte tanti virus e tante malattie. Vi invito, cari malgasci a seguire questo breve servizio”.[Un clip è in onda: gente che raccoglie l’artemisia –una pianta velenosa per l’Europa – non lo è in Madagascar . Poi la “quinine”, la corteccia dell’eucalipto. La chloroquine usata da tempo per combattere la malaria. In Vietnam si usa l’artemisia per la cura, la pianta di origine cinese. L’OMS incoraggia l’uso della chloroquine. Poi l’artemisia entra a far parte delle medicine: si vende in Africa. Testimonianze e prove escono ovunque. Poi, in Madagascar comincia la produzione a grande scala. L’impresa spiega il modo per coltivarlo. I contadini piantano e usano l’artemisia].“Abbiamo visto il servizio: se la chloroquine era usata prima, niente ci vieta di sperimentare la nostra nuova medicina dalle piante. Dichiaro ufficialmente adesso che l’esperienza che abbiamo avviato ha avuto un esito positivo. IMRA ha prodotto la medicina e ha già i risultati. La medicina protegge e guarisce. Si chiama COVID ORGANICS, un nome dato dagli esperti malgasci. La stiamo producendo a grande scala. Domani, si farà la presentazione ufficiale.Ci aiuterà a decidere, a continuare la lotta contro il virus. Ogni paese cerca la soluzione, e anche noi.In Madagascar, dai tre casi apparsi, ho chiamato gli esperti. E tuttora, stiamo lavorando con gli altri, all’estero, di cui gli USA. La settimana che viene, faremo un altro passo in più con scienziati ed esperti.[un altro clip, degli esperti annunciano che Madagascar farà il passo speciale e da gigante per testare il prodotto e per curare il contagiati].“Cari Malgasci, sappiamo che state vivendo dei grandi problemi ora. Tocca al governo cercare le soluzioni, tocca al governo decidere. Non è facile … Bisogna decidere per la salute del popolo.Ecco le decisioni che abbiamo preso:Torneremo piano piano al lavoro: solo metà giornata (fino alle 13h)Le linee di taxi brousse riapriranno, ma non quelle per Tanà, Fianarantsoa e Tamatave che non possono circolare per ora.(21h – 04h= coprifuoco)Da domani, tutti con le mascherine prima di uscire. Chi non ce l’ha l’avrà gratuitamente. Una settimana per distribuire per tutti.Dal 27 aprile, chi esce senza mascherina, sarà punito con dei lavori d’interesse pubblico (pulire e lavorare nei giardini pubblici).Per la scuola, ci preoccupiamo per gli esami. Ecco come facciamo: prima torneranno quelli che hanno gli esami ufficiali.Dal 22 aprile: La classe terminale (5° superiore) e troisième (4°media) possono rientrare a scuolaDal 27 aprile: la quinta elementare rientra a scuolaPrima di questo: mascherina a tutti. Poi, medicina COVID ORGANICS obbligatoriamente a tutti gli studenti. Distanza in classe: uno per scrivania.Al lavoro, stessa misura per il lavoro pubblico. I privati, la stessa cosa.Chi lavora in proprio, comincia da mercoledì, seguendo le misure (distanza sociale di 1 m, mascherine, igiene e fine lavoro alle 13h)Si aprono anche i ristoranti fino a fine lavoro.Il trasporto va controllato: meno posti in pulmino. Al massimo 18 persone nei taxi -be, con mascherina obbligatoria. I taxi possono riprendere ma al massimo con 3 persone. I taxibrousse di Tanà, Fianar e Tamatave sono fermi per ora.Assembramenti sopra le 50 persone - per manifestazioni sportive e celebrazioni famigliari - sono vietati per ora.I negozi di alimentari possono essere aperti, fino alle 13:00.Dobbiamo continuare insieme e vi chiedo di seguire bene le misure. Bloccare o ostacolare queste decisioni sono contro il progresso e la lotta comune. Dobbiamo essere responsabili , tutti. Dio sa cosa ha previsto per noi. Ci affidiamo a lui, come vi dico sempre. Il paese è sacro.Signore e signori, grazie”.
12 aprile 2020
Covid-19: 8 nuovi casi di guarigione in Madagascar.
Il numero totale di pazienti guariti dalla covid-19 è ora di 20 in Madagascar.
4 nuovi casi confermati di covid-19 sono stati segnalati anche questa domenica di Pasqua.
Ciò porta a 106 il numero totale di persone infette dall'inizio dell'epidemia. La professoressa Hanta Vololontiana ha annunciato anche 8 casi di guarigione, 3 dei quali erano ricoverati all'ospedale di Anosiala, 3 a Toamasina e 2 ad Andohatapenaka.
Ad oggi salgono quindi a 20 le persone che hanno contratto il covid-19 e che sono già guarite dall'inizio dell'epidemia in Madagascar, ha sottolineato la professoressa Vololontiana. Il numero di casi attivi è attualmente, pertanto, solo di 86.
Tutti i dati sull'evoluzione dei casi di coronavirus in Madagascar sono convalidati dall'istituto Pasteur, dallo OMS e dalle autorità sanitarie, ha voluto ricordare la professoressa Vololontiana
Anche in Madagascar sono state prese misure molto restrittive per contrastare l'avanzare del Coronavirus. Le frontiere sono state chiuse e il presidente Malgascio, Andry Rajoelina, ha proibito qualsiasi forma di raduno, riunione. Sono stati vietati i concerti e gli eventi sportivi, chiusi tutti i locali per qualsiasi tipo di festa. Chiuse anche tutte le scuole e le università. Chiuse le Chiese e i luoghi di preghiera.
Ci troviamo in una situazione in cui le famiglie e la povera gente è costretta a rimanere in casa, senza avere la possibilità di "guadagnarsi il pane quotidiano", cosa che riusciva a fare nei mercati a cielo aperto a bordo delle strade...
Il numero totale di pazienti guariti dalla covid-19 è ora di 20 in Madagascar.
4 nuovi casi confermati di covid-19 sono stati segnalati anche questa domenica di Pasqua.
Ciò porta a 106 il numero totale di persone infette dall'inizio dell'epidemia. La professoressa Hanta Vololontiana ha annunciato anche 8 casi di guarigione, 3 dei quali erano ricoverati all'ospedale di Anosiala, 3 a Toamasina e 2 ad Andohatapenaka.
Ad oggi salgono quindi a 20 le persone che hanno contratto il covid-19 e che sono già guarite dall'inizio dell'epidemia in Madagascar, ha sottolineato la professoressa Vololontiana. Il numero di casi attivi è attualmente, pertanto, solo di 86.
Tutti i dati sull'evoluzione dei casi di coronavirus in Madagascar sono convalidati dall'istituto Pasteur, dallo OMS e dalle autorità sanitarie, ha voluto ricordare la professoressa Vololontiana
Anche in Madagascar sono state prese misure molto restrittive per contrastare l'avanzare del Coronavirus. Le frontiere sono state chiuse e il presidente Malgascio, Andry Rajoelina, ha proibito qualsiasi forma di raduno, riunione. Sono stati vietati i concerti e gli eventi sportivi, chiusi tutti i locali per qualsiasi tipo di festa. Chiuse anche tutte le scuole e le università. Chiuse le Chiese e i luoghi di preghiera.
Ci troviamo in una situazione in cui le famiglie e la povera gente è costretta a rimanere in casa, senza avere la possibilità di "guadagnarsi il pane quotidiano", cosa che riusciva a fare nei mercati a cielo aperto a bordo delle strade...
CITTA' DI TAMATAVE, PARROCCHIA DEL SACRO CUORE
Report di Padre Pierino Limonta
Padre Pierino ha riferito che sono confinati ognuno nella propria casa fino a domenica 19 Aprile. In Madagascar si può morire di fame e si può morire di malattia. La gente tutte le mattine va al mercato che rimane aperto dalle 6.00 alle 12.00. Il Bazar Kely è un affluire di gente, che corre, che fa le spese e passa la mattina così: chi non può vendere, non può vivere. Gli uffici principali rimangono chiusi, eccetto le banche e la posta. La gente vive questo come un momento di preoccupazione dal punto di vista economico, come far fronte ai bisogni e alla sussistenza che diventa sempre più difficile.
In Parrocchia stanno cercando di fare qualcosa per dare aiuto alla gente. Venerdì 10 aprile hanno distribuito una tonnellata e mezzo di riso e 5 sacchi di fagioli a circa 300 famiglie. Venerdì 17 aprile c'è in programma la distribuzione di 2 tonnellate di Riso e qualche sacco di fagioli. Si da una mano alle famiglie che sono nel bisogno, che hanno difficoltà economiche e non hanno di che sfamarsi.
Report di Padre Pierino Limonta
Padre Pierino ha riferito che sono confinati ognuno nella propria casa fino a domenica 19 Aprile. In Madagascar si può morire di fame e si può morire di malattia. La gente tutte le mattine va al mercato che rimane aperto dalle 6.00 alle 12.00. Il Bazar Kely è un affluire di gente, che corre, che fa le spese e passa la mattina così: chi non può vendere, non può vivere. Gli uffici principali rimangono chiusi, eccetto le banche e la posta. La gente vive questo come un momento di preoccupazione dal punto di vista economico, come far fronte ai bisogni e alla sussistenza che diventa sempre più difficile.
In Parrocchia stanno cercando di fare qualcosa per dare aiuto alla gente. Venerdì 10 aprile hanno distribuito una tonnellata e mezzo di riso e 5 sacchi di fagioli a circa 300 famiglie. Venerdì 17 aprile c'è in programma la distribuzione di 2 tonnellate di Riso e qualche sacco di fagioli. Si da una mano alle famiglie che sono nel bisogno, che hanno difficoltà economiche e non hanno di che sfamarsi.
31 marzo 2020
Riportiamo l'articolo dell' 31 marzo 2020 dell'agenzia "Dire" che offre il quadro iniziale della situazione in Madagascar per Covid-19:
Il Paese con il terzo Pil più basso al mondo si scopre non immune al virus. E adesso a preoccupare è anche il caro-vita.
L’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l’infezione da nuovo coronavirus una pandemia. Se è vero che il virus non conosce frontiere e colpisce in modo indiscriminato a qualsiasi latitudine, è altrettanto vero che la sua carica distruttiva, in termini di costi umanitari, economici e sociali, è strettamente legata alle diverse condizioni materiali dei Paesi in cui si diffonde. Uno stesso nemico che incontra più o meno resistenze, in un mondo segnato da troppe disuguaglianze. È la constatazione che emerge dalla testimonianza di Luigi Coppola, medico di malattie infettive al Policlinico di Tor Vergata, che sta prestando servizio in Madagascar da alcuni mesi.
IL VIRUS È (ANCHE) IN MADAGASCAR
“Siamo ad una cinquantina di casi confermati qui in Madagascar, ma il numero sale rapidamente – scrive l’esperto – tanto più che solo da pochi giorni si è cominciata a fare una ricerca più seria e sistematica. Fino a qualche giorno fa quindi i malgasci avevano la percezione, consolidata dalla stampa ufficiale, di vivere su un’isola immune, nonostante tutte quelle vicine (Reunion, Mauritius, Comore) avessero già dei casi confermati e nonostante il traffico aereo sia stato ridotto di poco dall’inizio dell’epidemia”. Ma da quando sono stati trovati dei casi conclamati, il governo non può più far finta di niente.
LE CITTÀ CONFINATE
“Da quel momento sono state poste in stato di confinamento le tre città che per prime hanno ospitato i contagiati – continua Coppola – in particolare la capitale Antananarivo è ora una città deserta, presidiata dall’esercito. Nonostante questo zelo per le misure di restrizione di movimento tra città e all’interno della città, è mancato fino ad ora tutto il resto: le misure di supporto alla popolazione ed una adeguata rete di diagnosi; i tamponi erano disponibili, fino ad oggi, nel solo Istituto Pasteur di Antananarivo”.
TRA I PIL PIÙ BASSI AL MONDO
Se quindi il governo ha rapidamente imposto il divieto di circolazione, difficilmente riuscirà a trovare le risorse per sostenere le conseguenze umanitarie di questa misura, potenzialmente devastanti in un Paese già così povero. “Il Madagascar è il terzo Paese a più basso Pil” sottolinea Coppola. “La popolazione nella quasi totalità vive in condizioni di povertà, sopravvivendo con un reddito giornaliero che proviene dalla vendita presso i mercati di prodotti agricoli o allevamento. Non ha scorte economiche né tanto meno alimentari, perché la refrigerazione non è possibile nei villaggi, dove la corrente è affidata a piccoli pannelli solari, e anche nelle grosse città è un lusso che solo pochi si possono permettere.
LA FAME UCCIDERÀ PIÙ DELLA PANDEMIA
Quindi il confinamento in casa è impossibile, la chiusura dei piccoli esercizi commerciali ha l’inevitabile conseguenza di affamare una popolazione già affamata. Temo che le restrizioni per impedire la diffusione dell’infezione, se non adeguatamente supportate da politiche sociali, provocheranno più decessi di quelli dovuti al virus”.
I BIANCHI “UNTORI” E I VOLONTARI CHE LASCIANO
Inoltre la paura scatenata dalla diffusione dell’epidemia, come in molti Stati africani, sta facendo montare un sentimento di ostilità verso i bianchi, considerati “untori”. “Era prevedibile che saremmo diventati il capro espiatorio – scrive Coppola – soprattutto vedendo il taglio della stampa, dei social e dei discorsi ufficiali del presidente, che precisa la nazionalità dei contagi calcando su quella degli europei. È decisamente comprensibile, ma è doloroso vedere come i sorrisi e le cordiali canzonature dei passanti siano stati sostituiti da gesti di paura, rabbia o disgusto e quella parola urlata come un’accusa quando ci vedono passare: ‘Coronavirus!’”.
In un clima così teso moltissimi volontari internazionali presenti in Madagascar si vedono costretti, anche se controvoglia, ad abbandonare l’isola al suo destino. Un destino che potrebbe rivelarsi tragico in un Paese in cui già la quotidianità è già sofferenza.
SALE IL PREZZO DEL RISO
“Già oggi il prezzo del riso, elemento base dell’alimentazione dei malgasci, è aumentato” continua Coppola. “Alcuni prodotti hanno visto un aumento del prezzo fino a dieci volte. Non so come potrebbe reagire una popolazione che ogni anno vede morire migliaia di persone, soprattutto bambini, per altre patologie o semplicemente di fame.
COVID-19? QUI È L’ENNESIMA PIAGA
Spero che l’età media bassa, le distanze siderali tra i centri abitati e la difficoltà di spostamenti possano limitare i danni di quella che potrebbe essere una strage, l’ennesima. Ma qui la Covid-19 perde la sua ‘C’ maiuscola e si mette in coda dietro a tutte le altre patologie neglette che qui ogni anno ancora mietono vittime: la lebbra, la tubercolosi, la peste e la malaria. A queste piaghe si aggiungono la siccità estrema al sud e le inondazioni devastanti al nord, che negli ultimi anni sono sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici”.
Il Paese con il terzo Pil più basso al mondo si scopre non immune al virus. E adesso a preoccupare è anche il caro-vita.
L’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l’infezione da nuovo coronavirus una pandemia. Se è vero che il virus non conosce frontiere e colpisce in modo indiscriminato a qualsiasi latitudine, è altrettanto vero che la sua carica distruttiva, in termini di costi umanitari, economici e sociali, è strettamente legata alle diverse condizioni materiali dei Paesi in cui si diffonde. Uno stesso nemico che incontra più o meno resistenze, in un mondo segnato da troppe disuguaglianze. È la constatazione che emerge dalla testimonianza di Luigi Coppola, medico di malattie infettive al Policlinico di Tor Vergata, che sta prestando servizio in Madagascar da alcuni mesi.
IL VIRUS È (ANCHE) IN MADAGASCAR
“Siamo ad una cinquantina di casi confermati qui in Madagascar, ma il numero sale rapidamente – scrive l’esperto – tanto più che solo da pochi giorni si è cominciata a fare una ricerca più seria e sistematica. Fino a qualche giorno fa quindi i malgasci avevano la percezione, consolidata dalla stampa ufficiale, di vivere su un’isola immune, nonostante tutte quelle vicine (Reunion, Mauritius, Comore) avessero già dei casi confermati e nonostante il traffico aereo sia stato ridotto di poco dall’inizio dell’epidemia”. Ma da quando sono stati trovati dei casi conclamati, il governo non può più far finta di niente.
LE CITTÀ CONFINATE
“Da quel momento sono state poste in stato di confinamento le tre città che per prime hanno ospitato i contagiati – continua Coppola – in particolare la capitale Antananarivo è ora una città deserta, presidiata dall’esercito. Nonostante questo zelo per le misure di restrizione di movimento tra città e all’interno della città, è mancato fino ad ora tutto il resto: le misure di supporto alla popolazione ed una adeguata rete di diagnosi; i tamponi erano disponibili, fino ad oggi, nel solo Istituto Pasteur di Antananarivo”.
TRA I PIL PIÙ BASSI AL MONDO
Se quindi il governo ha rapidamente imposto il divieto di circolazione, difficilmente riuscirà a trovare le risorse per sostenere le conseguenze umanitarie di questa misura, potenzialmente devastanti in un Paese già così povero. “Il Madagascar è il terzo Paese a più basso Pil” sottolinea Coppola. “La popolazione nella quasi totalità vive in condizioni di povertà, sopravvivendo con un reddito giornaliero che proviene dalla vendita presso i mercati di prodotti agricoli o allevamento. Non ha scorte economiche né tanto meno alimentari, perché la refrigerazione non è possibile nei villaggi, dove la corrente è affidata a piccoli pannelli solari, e anche nelle grosse città è un lusso che solo pochi si possono permettere.
LA FAME UCCIDERÀ PIÙ DELLA PANDEMIA
Quindi il confinamento in casa è impossibile, la chiusura dei piccoli esercizi commerciali ha l’inevitabile conseguenza di affamare una popolazione già affamata. Temo che le restrizioni per impedire la diffusione dell’infezione, se non adeguatamente supportate da politiche sociali, provocheranno più decessi di quelli dovuti al virus”.
I BIANCHI “UNTORI” E I VOLONTARI CHE LASCIANO
Inoltre la paura scatenata dalla diffusione dell’epidemia, come in molti Stati africani, sta facendo montare un sentimento di ostilità verso i bianchi, considerati “untori”. “Era prevedibile che saremmo diventati il capro espiatorio – scrive Coppola – soprattutto vedendo il taglio della stampa, dei social e dei discorsi ufficiali del presidente, che precisa la nazionalità dei contagi calcando su quella degli europei. È decisamente comprensibile, ma è doloroso vedere come i sorrisi e le cordiali canzonature dei passanti siano stati sostituiti da gesti di paura, rabbia o disgusto e quella parola urlata come un’accusa quando ci vedono passare: ‘Coronavirus!’”.
In un clima così teso moltissimi volontari internazionali presenti in Madagascar si vedono costretti, anche se controvoglia, ad abbandonare l’isola al suo destino. Un destino che potrebbe rivelarsi tragico in un Paese in cui già la quotidianità è già sofferenza.
SALE IL PREZZO DEL RISO
“Già oggi il prezzo del riso, elemento base dell’alimentazione dei malgasci, è aumentato” continua Coppola. “Alcuni prodotti hanno visto un aumento del prezzo fino a dieci volte. Non so come potrebbe reagire una popolazione che ogni anno vede morire migliaia di persone, soprattutto bambini, per altre patologie o semplicemente di fame.
COVID-19? QUI È L’ENNESIMA PIAGA
Spero che l’età media bassa, le distanze siderali tra i centri abitati e la difficoltà di spostamenti possano limitare i danni di quella che potrebbe essere una strage, l’ennesima. Ma qui la Covid-19 perde la sua ‘C’ maiuscola e si mette in coda dietro a tutte le altre patologie neglette che qui ogni anno ancora mietono vittime: la lebbra, la tubercolosi, la peste e la malaria. A queste piaghe si aggiungono la siccità estrema al sud e le inondazioni devastanti al nord, che negli ultimi anni sono sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici”.