MAD 2017 | 29 LUGLIO - 23 AGOSTO
Con l’associazione Il Ponte di Stelle quest’estate ho vissuto l’esperienza più bella e arricchente della mia vita.
Mi sono recata in Madagascar con altre quattro compagne di viaggio per conoscere le comunità di Padre Pierino Limonta e organizzare delle attività ricreative per i bambini di quella bellissima terra.
Era dicembre quando la mia migliore amica e futura compagna di viaggio, Caterina, mi ha messo questa pulce nell'orecchio : "Io vado in Madagascar!! Non puoi non venire!". E così, dopo aver convinto i miei genitori (impresa non semplicissima!!) e dopo aver concluso gli esami di maturità eccoci pronte alla partenza!!!! Una serie di incontri, arricchenti e stimolanti ci hanno preparato a vivere con il giusto spirito il viaggio!
Abbiamo messo piede in terra malgascia il 30 luglio e dal primo istante abbiamo percepito il "profumo" di questo popolo. Siamo state ospitate per tutto il mese di agosto nella casa di Padre Pierino, confinante da un lato con la chiesa e dall’altro con la scuola, adibita ad oratorio della parrocchia del Sacre Coeur. Proprio lì per una settimana abbiamo giocato, danzato e cantato con bambini dai 3 ai 16 anni: ogni giorno organizzavamo tornei sportivi, laboratori creativi, giochi a squadre a cui i ragazzi hanno sempre partecipato attivamente, dimostrando grande passione e curiosità per ogni attività proposta.
La settimana successiva abbiamo riproposto il CRE anche a un’altra comunità di Tamatave gestita da Padre Pierino, la parrocchia di Jean XXIII.
Anche questa comunità si è dimostrata accogliente e generosa nei nostri confronti, tanto che per la nostra ultima domenica a Tamatave, durante la messa i bambini e i ragazzi che ci avevano aiutato ad organizzare il CRE ci hanno cantato un canto di ringraziamento interamente scritto da loro in italiano!
Quel momento, insieme a molti altri è un ricordo che conservo nel mio cuore come espressione di amore genuino: le due comunità malgasce, insieme a quelle dei villaggi di Anivorano e Pakambo, ci hanno accolte con gioia sin dal primo giorno, pur non conoscendoci, senza diffidenza, solo grande affetto e fiducia!
Ricordo con tenerezza quella volta che Franciska, una bImba di 11 anni, mentre gli altri giocavano, era in un'aula a cullare la sorellina più piccola per farla addormentare.
L’aspetto che più mi ha colpito durante la mia permanenza in Madagascar è stato la bontà e la generosità del suo popolo: uomini, donne e bambini che non possiedono nulla e affrontano le più disparate difficoltà , hanno tanta ricchezza nel cuore che noi facciamo fatica ad immaginare, come quella volta che a Pakambo i bambini del villaggio ci hanno lodato cantando in cerchio attorno a noi! Solo per avergli donato alcune caramelle!
Vivere quotidianamente a stretto contatto con Padre Pierino ci ha permesso di capire quanto intenso sia il lavoro che svolge un missionario in terra di missione. La sua camera/studio accoglieva ogni persona che chiedeva aiuto porgendo una mano, raccontando una storia o semplicemente stando in silenzio condividendo la proprie lacrime. Un abbraccio, una preghiera e il suo immenso sorriso erano lì pronti a donare speranza e fiducia!
Anche a noi ragazze ha saputo trasmettere il suo l'entusiasmo e amore per la vita, condividendo con noi momenti di svago e di preghiera, di gioco e di riflessione.
Quando ripenso al Madagascar, alla mia esperienza, ogni volta rivedo gli occhi dei bambini, dei ragazzi, di Padre Pierino, degli adulti della comunità: occhi che brillano colmi di speranza e d’amore, occhi che comunicano gioia, una gioia che sembra non spegnersi mai.
È una gioia che si esprime attraverso il canto, e dove ci sta il canto c'è sempre la lode a quel Dio creatore, nostro padre che ci rende fratelli.
Attraverso queste note che profumano d'amore si è creato un legame e una sintonia tra i nostri cuori, un ponte di congiunzione portatore di bene.
FEDERICA, 19 ANNI
Mi sono recata in Madagascar con altre quattro compagne di viaggio per conoscere le comunità di Padre Pierino Limonta e organizzare delle attività ricreative per i bambini di quella bellissima terra.
Era dicembre quando la mia migliore amica e futura compagna di viaggio, Caterina, mi ha messo questa pulce nell'orecchio : "Io vado in Madagascar!! Non puoi non venire!". E così, dopo aver convinto i miei genitori (impresa non semplicissima!!) e dopo aver concluso gli esami di maturità eccoci pronte alla partenza!!!! Una serie di incontri, arricchenti e stimolanti ci hanno preparato a vivere con il giusto spirito il viaggio!
Abbiamo messo piede in terra malgascia il 30 luglio e dal primo istante abbiamo percepito il "profumo" di questo popolo. Siamo state ospitate per tutto il mese di agosto nella casa di Padre Pierino, confinante da un lato con la chiesa e dall’altro con la scuola, adibita ad oratorio della parrocchia del Sacre Coeur. Proprio lì per una settimana abbiamo giocato, danzato e cantato con bambini dai 3 ai 16 anni: ogni giorno organizzavamo tornei sportivi, laboratori creativi, giochi a squadre a cui i ragazzi hanno sempre partecipato attivamente, dimostrando grande passione e curiosità per ogni attività proposta.
La settimana successiva abbiamo riproposto il CRE anche a un’altra comunità di Tamatave gestita da Padre Pierino, la parrocchia di Jean XXIII.
Anche questa comunità si è dimostrata accogliente e generosa nei nostri confronti, tanto che per la nostra ultima domenica a Tamatave, durante la messa i bambini e i ragazzi che ci avevano aiutato ad organizzare il CRE ci hanno cantato un canto di ringraziamento interamente scritto da loro in italiano!
Quel momento, insieme a molti altri è un ricordo che conservo nel mio cuore come espressione di amore genuino: le due comunità malgasce, insieme a quelle dei villaggi di Anivorano e Pakambo, ci hanno accolte con gioia sin dal primo giorno, pur non conoscendoci, senza diffidenza, solo grande affetto e fiducia!
Ricordo con tenerezza quella volta che Franciska, una bImba di 11 anni, mentre gli altri giocavano, era in un'aula a cullare la sorellina più piccola per farla addormentare.
L’aspetto che più mi ha colpito durante la mia permanenza in Madagascar è stato la bontà e la generosità del suo popolo: uomini, donne e bambini che non possiedono nulla e affrontano le più disparate difficoltà , hanno tanta ricchezza nel cuore che noi facciamo fatica ad immaginare, come quella volta che a Pakambo i bambini del villaggio ci hanno lodato cantando in cerchio attorno a noi! Solo per avergli donato alcune caramelle!
Vivere quotidianamente a stretto contatto con Padre Pierino ci ha permesso di capire quanto intenso sia il lavoro che svolge un missionario in terra di missione. La sua camera/studio accoglieva ogni persona che chiedeva aiuto porgendo una mano, raccontando una storia o semplicemente stando in silenzio condividendo la proprie lacrime. Un abbraccio, una preghiera e il suo immenso sorriso erano lì pronti a donare speranza e fiducia!
Anche a noi ragazze ha saputo trasmettere il suo l'entusiasmo e amore per la vita, condividendo con noi momenti di svago e di preghiera, di gioco e di riflessione.
Quando ripenso al Madagascar, alla mia esperienza, ogni volta rivedo gli occhi dei bambini, dei ragazzi, di Padre Pierino, degli adulti della comunità: occhi che brillano colmi di speranza e d’amore, occhi che comunicano gioia, una gioia che sembra non spegnersi mai.
È una gioia che si esprime attraverso il canto, e dove ci sta il canto c'è sempre la lode a quel Dio creatore, nostro padre che ci rende fratelli.
Attraverso queste note che profumano d'amore si è creato un legame e una sintonia tra i nostri cuori, un ponte di congiunzione portatore di bene.
FEDERICA, 19 ANNI