La pianta della calendula
La pianta della calendulaLa calendula è una pianta erbacea annuale o perenne con un portamento eretto che raggiunge i 70 centimetri di altezza. Il suo fusto è un po’ rettangolare e spigoloso ed è ricoperto di peli come anche le foglie, che sono densamente ricoperte da peluria.
La forma delle foglie è spatolata con apice convesso e con una leggera punta proprio al termine, il loro margine è intero o leggermente ondulato, sono sessili e quindi non hanno piccolo. Le foglie nascono in conformazione di rosetta basale da cui si ergono centralmente i fusti che formeranno i fiori.
Il fiore della calendula è simile alla margherita ma di colore interamente arancione anche se alcune varietà virano al bianco o al color oro. Il nome botanico di questa infiorescenza è capolino e quindi è composto da fiori tubolari centrali e fiori ligulati esterni disposti a raggiera. La dimensione è di circa 1 o 2 centimetri e la fioritura accompagna l’arrivo dell’estate per continuare sino all’autunno inoltrato.
Le varietà più conosciute di calendula sono la Calendula officinalis, che dal nome già indica che è quella utilizzata per le preparazioni ad uso officinale erboristico, e Calendula arvensis, ovvero la calendula spontanea che si trova in fioritura da giugno a novembre nei prati in Italia.
La forma delle foglie è spatolata con apice convesso e con una leggera punta proprio al termine, il loro margine è intero o leggermente ondulato, sono sessili e quindi non hanno piccolo. Le foglie nascono in conformazione di rosetta basale da cui si ergono centralmente i fusti che formeranno i fiori.
Il fiore della calendula è simile alla margherita ma di colore interamente arancione anche se alcune varietà virano al bianco o al color oro. Il nome botanico di questa infiorescenza è capolino e quindi è composto da fiori tubolari centrali e fiori ligulati esterni disposti a raggiera. La dimensione è di circa 1 o 2 centimetri e la fioritura accompagna l’arrivo dell’estate per continuare sino all’autunno inoltrato.
Le varietà più conosciute di calendula sono la Calendula officinalis, che dal nome già indica che è quella utilizzata per le preparazioni ad uso officinale erboristico, e Calendula arvensis, ovvero la calendula spontanea che si trova in fioritura da giugno a novembre nei prati in Italia.
Coltivazione della calendula
La calendula è una pianta che ama stare al sole, anche se alcune varietà crescono senza problemi in posizione di mezza ombra. La calendula è rustica e si adatta bene alle situazioni quindi è una buona pianta ornamentale da poter coltivare in giardino o sul terrazzo.
Al contrario non è una pianta da appartamento o da tenere in luoghi chiusi, proprio perché il suo habitat naturale di crescita necessita di aria ed esposizione diretta del sole.
Il terreno migliore per la crescita della calendula è ricco di humus, leggero, poco acido e assolutamente ben drenato perché la calendula proprio non tollera i ristagni d’acqua. Infatti, le annaffiature dovranno essere ben calibrate per evitare che la terra resti troppo umida e possa dare luogo all’attacco di malattie fungine, muffe o altro verso le radici della pianta.
Per la coltivazione in vaso sarà quindi sufficiente togliere l’acqua dal sottovaso dopo l’annaffiatura e aspettare sempre che il terreno sia asciutto tra un annaffiatura e la successiva. L’acqua è importante durante il periodo di fioritura mentre nel resto del tempo le annaffiature possono diventare meno regolari.
Solitamente viene coltivata seminando direttamente i suoi semi che si possono acquistare nelle agrarie, in erboristeria o in altri negozi specializzati. Con una temperatura intorno a 15 °C e una volta trascorse circa 2 settimane inizierà la germogliazione dei semi.
Una volta che le piantine saranno cresciute sarà necessario diradarle mantenendone circa 6 o 8 a metro quadro. Il ciclo della pianta è di circa 4 mesi e la raccolta dei fiori è regolare in tutto il periodo estivo.
Al contrario non è una pianta da appartamento o da tenere in luoghi chiusi, proprio perché il suo habitat naturale di crescita necessita di aria ed esposizione diretta del sole.
Il terreno migliore per la crescita della calendula è ricco di humus, leggero, poco acido e assolutamente ben drenato perché la calendula proprio non tollera i ristagni d’acqua. Infatti, le annaffiature dovranno essere ben calibrate per evitare che la terra resti troppo umida e possa dare luogo all’attacco di malattie fungine, muffe o altro verso le radici della pianta.
Per la coltivazione in vaso sarà quindi sufficiente togliere l’acqua dal sottovaso dopo l’annaffiatura e aspettare sempre che il terreno sia asciutto tra un annaffiatura e la successiva. L’acqua è importante durante il periodo di fioritura mentre nel resto del tempo le annaffiature possono diventare meno regolari.
Solitamente viene coltivata seminando direttamente i suoi semi che si possono acquistare nelle agrarie, in erboristeria o in altri negozi specializzati. Con una temperatura intorno a 15 °C e una volta trascorse circa 2 settimane inizierà la germogliazione dei semi.
Una volta che le piantine saranno cresciute sarà necessario diradarle mantenendone circa 6 o 8 a metro quadro. Il ciclo della pianta è di circa 4 mesi e la raccolta dei fiori è regolare in tutto il periodo estivo.
Gli usi della calendula
Della pianta della calendula si utilizzano i fiori e il periodo balsamico per la loro raccolta è appena sono sbocciati perché contengono tutti i principi attivi benefici per il corpo.
La calendula, una volta raccolta, viene essiccata per la preparazione di tisane estemporanee o per estrazioni come olioliti, creme e pomate.
Il decotto è utile in caso di ulcera gastrica e afte oltre che per alleviare i dolori mestruali.
La tintura madre di calendula viene utilizzata anche essa con gli stessi effetti di decongestionante, antinfiammatorio e antispasmodico nel caso dei dolori mestruali.
Nei prodotti cosmetici ed erboristici ad uso esterno troviamo la calendula quando vi è necessità di sfiammare l’epidermide e lenire la cute. Anche in caso di leggere ustioni e bruciature o di arrossamenti e dermatiti è un ottimo rimedio naturale grazie alle sue capacità decongestionanti.
La calendula inoltre viene utilizzata nella preprazione di piatti a base di fiori eduli, i boccioli dei suoi fiori si possono conservare sotto sale diventando simili hai capperi.
Come fiore decorativo, ma anche all'interno di ricette contadine, è uno dei fiori commestibili più usato e dal gusto particolare e piacevole che si accompagna nelle insalate miste a crudo oppure saltato semplicemente con cipolla e altri fiori per condire pasta o risi caldi.
Infine la calendula è utilizzata per tingere tessuti naturali ed è un pianta rustica che può endere molto gradevole nel nostro giadino con le sue macchie di un intenso colore arancione.
La calendula, una volta raccolta, viene essiccata per la preparazione di tisane estemporanee o per estrazioni come olioliti, creme e pomate.
Il decotto è utile in caso di ulcera gastrica e afte oltre che per alleviare i dolori mestruali.
La tintura madre di calendula viene utilizzata anche essa con gli stessi effetti di decongestionante, antinfiammatorio e antispasmodico nel caso dei dolori mestruali.
Nei prodotti cosmetici ed erboristici ad uso esterno troviamo la calendula quando vi è necessità di sfiammare l’epidermide e lenire la cute. Anche in caso di leggere ustioni e bruciature o di arrossamenti e dermatiti è un ottimo rimedio naturale grazie alle sue capacità decongestionanti.
La calendula inoltre viene utilizzata nella preprazione di piatti a base di fiori eduli, i boccioli dei suoi fiori si possono conservare sotto sale diventando simili hai capperi.
Come fiore decorativo, ma anche all'interno di ricette contadine, è uno dei fiori commestibili più usato e dal gusto particolare e piacevole che si accompagna nelle insalate miste a crudo oppure saltato semplicemente con cipolla e altri fiori per condire pasta o risi caldi.
Infine la calendula è utilizzata per tingere tessuti naturali ed è un pianta rustica che può endere molto gradevole nel nostro giadino con le sue macchie di un intenso colore arancione.